Eccoci,
ci siamo. Dopo tante parole, accuse reciproche, promesse e giuramenti, siamo
arrivati al momento fatidico del voto. E’ stata una campagna elettorale molto più
aspra rispetto al passato, sia per l’esiguità
del tempo che per il numero degli indecisi veramente alto. C’è chi ha promesso
il dimezzamento dei parlamentari, chi ha promesso l’abolizione dell’IMU e c’è chi
non solo ha fatto questo ma ha promesso addirittura di restituirla. E poi c’è
chi ha promesso 4 milioni di posti di lavoro in 4 anni, chi ha promesso un
assegno per tutti, chi ha promesso un condono, chi ha promesso un referendum
sull’euro. Promettere di tutto, questa è diventata la campagna elettorale: cercare
di carpire il bisogno più immediato della gente, parlandole alla pancia,
assicurando ciò che potrebbe compromettere l’intera stabilità del Paese. E l’elettore,
nella situazione disperata in cui versa il paese , è disposto anche a crederci.
Parlare alla pancia e non parlare alla testa e al cuore. Lavoro, meno tasse, e giù di lì…. Quello che
daremo sarà un voto importante, come lo è sempre del resto: la situazione del
paese è delicata, siamo in piena crisi economica internazionale, ci lasciamo
alle spalle un governo tecnico che ci ha imposto tasse per risanare il bilancio, e dunque non possiamo permetterci altri sacrifici. Da percorrere
invece è la strada della crescita.
Per
dare un voto giusto è necessario informarsi, leggere e capire la storia di chi
ha governato in questi anni e di chi si presenta a queste elezioni. Chi ha
promesso l’impossibile sarà in grado di mantenere quelle promesse? E se ha
governato in questi ultimi anni perché non le ha messe in atto prima? E come
potrà mantenere ora quegli impegni, in
piena crisi economica?
Nella
politica di oggi tra grilli parlanti e cavalieri erranti cercare di capire cosa
sia giusto scegliere non è semplice. Dobbiamo fare attenzione ai populisti, a
chi accusa l’altro senza prendersi le responsabilità delle proprie colpe. Gli
errori e la gestione fallimentare della “cosa pubblica” non sono da attribuire
alla Politica in generale, ma ad una parte della classe dirigente in
particolare. Non esiste Stato senza politica. Non si può urlare contro un
intero sistema rifiutando ogni possibile confronto e dialogo, che è il sale
della democrazia. Accanto alla politica dei ladri e dei corrotti, c’è anche la
politica di chi si impegna seriamente per il proprio Paese e per il Bene
comune, e anche se con l’attuale legge elettorale è difficile, è quella la politica che dobbiamo votare. Perciò
caro amico quello che ti dico non è di votare per quello o quell’altro, ma di
capire le conseguenze di queste elezioni. Voglio
ricordare lo slogan di una lista alle elezioni universitarie di qualche mese fa
: “ vota ad occhi aperti e bacia ad occhi chiusi”, ed è proprio quello che dobbiamo fare, votare ad
occhi aperti, consapevoli delle proprie scelte. Ad occhi chiusi possiamo
baciarci e sognare, per quello non c’è mai un limite e mai ce ne sarà (se non
ci impediranno anche questo.. )
Francesco
Miacola
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