martedì 25 giugno 2013

L'utopia della privacy

In fin dei conti lo sapevamo già che questo polverone avesse l’insensatezza delle battaglie già perse. Il fatto: lo scorso 6 Giugno il Guardian  ha pubblicato i dettagli del programma di sicurezza Prism per la lotta al terrorismo per conto dell’NSA, organo di sicurezza dell’intelligence americana. Lo scoop ha avuto risonanza mondiale; l’NSA aveva accesso ai tabulati della compagnia telefonica Verizon, e le telefonate dei cittadini americani potevano essere messe sotto controllo. A rincarare la dose è stato il Washington Post che ha rivelato che Prism sarebbe <<entrato nei server di nove colossi della rete per estrarne audio, video, fotografie, email, documenti passsword>>: Facebook, Google, Yahoo, Microsoft, PalTalk, Aol, Youtube, Apple e Skype. Dalla Silicon Valley i giganti della Rete si sono difesi dichiarando che nessuno abbia messo sotto la lente i server e che i dati degli utenti siano stati concessi nel <<rispetto delle leggi>>.
L’eco della notizia ha provocato  non poco imbarazzo al Presidente Barack Obama, costretto a giustificare la vicenda: <<nessuno sta ascoltando le vostre telefonate>> ha garantito. L’intelligence infatti lavorerebbe elaborando i metadati, cioè controllando solo i flussi delle comunicazioni. Niente in realtà si è svolto forzando le architetture costituzionali del Paese: il Congresso sapeva e aveva riapprovato il Foreign Intelligence Surveillance Act (Fisa) che autorizza il Prism.
La talpa è Edward Snowden, ex tecnico della Cia, che avrebbe provocato la fuga di notizie per <<difendere la privacy di tutti>>.
Sinceramente, non si comprende come la notizia abbia potuto suscitare così tanto sgomento. Non è solamente l’ennesima riprova di un dato che abbiamo già inconsciamente rimosso?  Siamo spiati.
Senza troppa enfasi o vittimismo abbiamo varcato il limite già da un pezzo.
Attraverso il nostro profilo Facebook possiamo scoprire dove passano il sabato sera i nostri amici, tenerci costantemente informati sullo stato sentimentale di vecchi flirt, conoscere città di residenza, gusti musicali, libri preferiti e orientamento religioso e politico del nostro medico curante o di un professore.
Chi si aspettava che le multinazionali avrebbero cominciato a prevedere le tendenze invece che assecondarle ha avuto ragione: risale allo scorso febbraio un’indagine del Guardian che denuncia come la Rayethon, colosso della Difesa americano, avrebbe sviluppato un software per tracciare gusti di interi gruppi sociali attraverso i social media. L’essenza dei nostri desideri in un algoritmo; la persona trasformata  in un flusso coerente di informazioni: praticamente una nuova ontologia. Il soggetto desiderante diventa l’oggetto di una passione, dei suoi “interessi”, incasellati entro campi già stabiliti da qualcun altro e riproducibili su scala – la fenomenologia degli hobby: come trascorre Lei il suo tempo libero? Cucina, giardinaggio? La preghiamo di segnare la casella corrispondente.
E’ il prezzo da pagare della digitalizzazione dei rapporti: inevitabilmente rinunciamo alla privacy per cedere il passo alla “condivisione”.
Ne nasce un enorme paradosso. Per riconquistare uno spazio di libertà ho bisogno di sottrarmi al gioco della partecipazione e rimuovere informazioni.  Ne ”L’ingenuità della Rete” Morozov ci ricorda come ad esempio in Cina e in Russia gli spazi virtuali siano utilizzati per deviare l’attenzione dei giovani verso l’intrattenimento. Non è  un caso allora che il sistema vada in cortocircuito quando la condivisione interessi grandi rivendicazioni collettive.
Credo sia inutile a tal punto invocare un maggiore distacco. Sapere tutto di tutti è asfissiante, ma chi ha ancora la forza per sentirsi fuori dal mondo?


Alberto Donadeo

Fonti:

Usa, Agenzia per la sicurezza sotto accusa «Spiati i giganti del web e le carte di credito»
Corriere della Sera, Redazione online 6 Giugno 2013

Obama:  << Sorveglianza legale e limitata>>
Il presidente Usa sottolinea di avere l’appoggio bipartisan del congresso
Corriere della Sera, Alessandra Farkas 8 Giugno 2013

NSA collecting phone records of millions of Verizon customers daily
Top secret court order requiring Verizon to hand over all call data shows scale of domestic surveillance under Obama
The Guardian, Gleen Greenwald 6 Giugno 2013

Datagate, giganti del web nel programma Prism. Nsa negoziò con Google, Facebook, Aol e Apple

La Repubblica, Redazione Online 8 Giugno 2013